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Sicuramente ne hai già sentito parlare.

“Zona di comfort” – di che si tratta?

 

La zona di comfort è l’insieme delle circostanze in cui percepisci tutto come familiare.
A “casa tua” ti senti a tuo agio, hai il controllo della situazione e utilizzi prevalentemente il “pilota automatico”, vivendo la quotidianità attraverso le abitudini, la routine.

La zona di comfort è composta da tante piccole realtà, nelle quali agisci sempre tramite schemi abituali:

  • quando vai al lavoro e svolgi il tuo solito compito;
  • nel tuo supermercato abituale, dove conosci la posizione delle merci e sai usare perfettamente la cassa automatica;
  • in quella relazione dove ti senti al sicuro, anche se non potresti non essere del tutto felice;
  • in un gruppo di persone con cui condividi la medesima ideologia, dove sono più rare le occasioni di confronto costruttivo;
  • a casa tua, sulla tua poltrona a guardare la partita di calcio o la tua serie preferita.

Questi sono alcuni esempi di “gabbie” in cui la tua mente crede di sentirsi al sicuro, perché conosce le possibili variabili in gioco e ti crea la sensazione di avere tutto sotto controllo.

La zona di comfort è rappresentata anche dalla proiezione che invii di te nel mondo e che si esprime nelle tue preferenze, attraverso i tuoi comportamenti e le tue reazioni e tutto ciò che rappresenta la tua identità abituale, come una maschera che indossi al risveglio e togli quando ti addormenti.
In essa sono presenti sia le tue caratteristiche innate, sia quei blocchi che ti sabotano nel tuo processo evolutivo.

La zona di comfort è costituita, sostanzialmente, da abitudini, convinzioni e credenze.

La paura di abbandonare la tua zona di comfort, rifiutando quindi il cambiamento, ti impedisce di differenziarti dagli altri e di esprimere i tuoi talenti.

Perché è difficile uscire dalla tua zona di comfort?

 

Innanzitutto, perché è più facile rimanere ad osservare la vita che scorre piuttosto che diventarne i protagonisti principali.
La zona di comfort rappresenta una situazione che padroneggi alla perfezione senza bisogno di attivare la parte creativa, e quindi senza troppi sforzi; puoi gestire quella situazione con facilità, anche se magari non ti piace o ti sollecita emozioni sgradevoli. Sperimenti una sorta di appannaggio dei sensi, che intorpidisce la tua parte cosciente come farebbe una droga, rendendoti prigioniera o prigioniero del tuo stesso subconscio.

Subentra poi l’auto-sabotaggio: la parte di te emotivamente attaccata alle tue abitudini e alle tue convinzioni ti suggerirà tutte le giustificazioni necessarie per restare nella tua gabbia.
Alcuni esempi:

  • Non ho tempo, ho troppi impegni e sembra che tutto remi contro di me

È facile credere di essere vittima del tempo e delle circostanze, quando in realtà si sta semplicemente evitando di scegliere.

  • Non sono ancora pronta o pronto, è meglio temporeggiare e aspettare il momento giusto.

Con questa giustificazione continui a procrastinare nell’attesa di qualcuno o qualcosa che non arriverà mai, e lasci che i tuoi sogni restino tali.
Si può dimostrare con un semplicissimo parallelismo: ha senso aspettare di stare bene per occuparsi della propria guarigione? Trascurandosi, il momento in cui si starà bene non arriverà mai.

  • Non ho le risorse economiche, troppe spese!

Preferisci lasciarti travolgere da ciò che ti manca piuttosto che cercare una modalità che ti permetta di realizzare i tuoi desideri? Sii onesta o onesto: hai cercato davvero una soluzione? Oppure hai semplicemente “messo avanti le mani”, fermandoti alla tua giustificazione?

Proprio come in questi esempi, quando scegli di restare nella tua zona di comfort proietti all’esterno la responsabilità di te stessa o te stesso, delegando alla vita, alle circostanze, al tempo, al destino, alla fortuna, o ad altre persone. Cedi il tuo potere, il tuo libero arbitrio e quindi la tua libertà e la tua sovranità individuale, e lo fai in cambio di nulla…

Come uscire dalla zona di comfort

 

Uscire dalla tua zona di comfort implica assumerti la responsabilità di te stessa e te stesso: significa conoscerti e amarti, per emergere dall’ombra della massa. È qualcosa che va fatto, attivamente e quotidianamente; tu sei parte attiva del processo, nessun altro può occuparsene al posto tuo.

È quindi il fare unito all’entusiasmo, che rappresenta la spinta per evadere dalle tue paure, in contrapposizione all’indifferenza e all’inerzia che probabilmente hai attuato finora. Per sentirti entusiasta devi vivere l’esperienza; non basta sognarla, immaginarla, osservarla, devi mettere in pratica i passi necessari a realizzare ciò che desideri. Altrimenti, chi lo farà?

La parola entusiasmo significa “lasciarsi possedere dal respiro di Dio”: uscire dall’omologazione per essere differente, uscire dalla zona di comfort ed elevarsi, ritrovare la propria divinità interiore.

Quando ti incamminerai sul sentiero del tuo destino, uscendo dalla gabbia dorata, percepirai l’energia alta che l’entusiasmo genera e smetterai anche di scendere a compromessi con gli altri.

Grazie all’energia dell’entusiasmo potrai distruggere il condizionamento di massa che ti ha fatto credere che i sogni siano irrealizzabili; uscirai dalla tua zona di comfort e ti dedicherai a ciò che ami veramente.

Il tuo destino è prosperare nel mondo seguendo i tuoi talenti e le tue passioni, ricordando il potere della sinergia di gruppo ed il valore della collaborazione con gli altri esseri viventi.

Scritto in collaborazione con Mara di Libertà Emotiva

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