Oggi ti racconto un po’ della mia storia…
Il mio percorso di Guarigione è cominciato, come accade sempre, in un momento di oscurità.
Mi trovavo in una situazione di profondo disagio.
La sofferenza, la frustrazione e la rabbia che portavo con me da anni avevano annebbiato a tal punto i miei sensi che quasi non ero più capace di provare emozioni. Restava solo un senso di smarrimento che, ricordo, mi spingeva a guardarmi intorno alla ricerca di risposte, senza mai volermi guardare dentro per davvero.
Anche se ero incapace di riconoscerle, quelle emozioni sgradevoli erano ancora dentro di me. Avevano trovato il loro modo di farsi sentire: si erano manifestate nel corpo fisico, attraverso la somatizzazione.
Uno dei dischi lombari della mia colonna si era rotto, il materiale che ne era uscito aveva compresso i nervi che dal dorso irradiavano le gambe al punto da lacerarli. I muscoli si erano intirizziti, non possedevo sensibilità al di sotto del bacino al lato sinistro e spesso avvertivo come delle scariche elettriche che mi strappavano urli di dolore.
Dopo una certa trafila in varie cliniche, che mi ha fornito la diagnosi di ernia con lesioni nervose permanenti, non potevo più camminare autonomamente e convivevo in compagnia delle fitte e degli oppioidi.
All’epoca ero già istruito di tecniche e metodi per guarire e trattare i malesseri del corpo e dell’anima.
Eppure… non avevo ancora compreso nulla…
Era rimasto tutto a disposizione del mio ego, tronfio di quella conoscenza che risulta inutile se non viene interiorizzata ed esperita.
Forse è questo che la Vita voleva indurmi a fare: esperire e interiorizzare!
Ma come sempre, è nostra la scelta. E spesso la scelta di un vero cambiamento, di una rivoluzione, nasce solo quando la sofferenza diventa insostenibile.
Come ho già detto: l’esigenza è il motore della Volontà!
È stato quello il momento in cui ho scelto davvero di entrare dentro di me, per la prima volta.
Mi trovavo senza lavoro, grossolanamente accudito da una famiglia che non sentivo mia, senza potermi muovere. Mi sentivo solo e spaventato, mi sembrava non ci fosse via di fuga.
Sì, ora lo riconosco: quel buio era necessario affinché, finalmente, mi decidessi di accendere la luce!
Allora mi sono dato davvero da fare.
Ho permesso al dolore di travolgermi. Non solo quello fisico, anche quello emotivo, quello che avevo represso tanto a lungo.
Ho chiesto il supporto di chi sapevo avrebbe saputo aiutarmi, dando fondo a tutte le mie risorse fisiche ed energetiche.
Tutto sommato è bastato poco: il disagio fisico, che dal punto di vista clinico sembrava irrimediabile, ha cominciato a dissolversi già dopo qualche settimana.
A distanza di tre o quattro mesi il dolore non c’era più, avevo recuperato l’uso delle mie gambe e anche la totale sensibilità!
C’è voluto più tempo per districare la matassa emotiva che, inconsapevolmente, avevo creato.
Alcuni comportamenti distruttivi si radicano in noi trasformandosi in abitudini, e continuiamo a esercitarli involontariamente anche se sappiamo di intossicarci.
Ancora oggi seguo il filo, srotolo la matassa.
È più facile.
L’esperienza mi ha permesso di comprendere ciò che avevo imparato. Ora mi appartiene e fa parte di me.
So che la sofferenza, qualunque sia la sua origine, ha davvero uno scopo, un insegnamento.
Quel filo da seguire non è che l’Intelligenza della Vita che si palesa a noi per mezzo delle nostre emozioni.
Ostinarsi a negarlo, a rifiutarlo, a non vederlo, è semplicemente… sciocco…
Ecco, questa è stata la mia “notte buia dell’anima”, la mia Rivoluzione.
Una delle tante…
Questa condivisione affinché tu sappia che ognuna delle mie parole nasce in primo luogo dall’esperienza diretta e personale.
C’è un po’ di me in ciascuno dei contenuti che pubblico.
L’intento è quello di poter toccare il cuore di chi, come te, è pronta o pronto per accogliere, per donarti un po’ di sollievo e magari, attraverso le mie orme, mostrarti un sentiero che conduce alla Guarigione e al Benessere.
Ti auguro dunque buon viaggio.
Possa tu far tue queste orme e trovare la tua meta…